17 agosto 2014

RECE TV - Star Trek The Next Generation

All good things must come to an end...

The Next Generation, o TNG (come verrà scritta d'ora in poi), è la seconda serie (The Animated Series non la inserisco nel conteggio principalmente perché può essere vista come quarta stagione della serie classica) del brand fantascientifico Star Trek. Andata in onda dal 1987 al 1994, e recuperata dal sottoscritto solo recentemente, è la serie con alcuni fra i migliori personaggi del brand (Data e Q per citarne un paio) anche se sembra aggiungere poche novità a ciò che era la serie originale.
Avendola finita pochi giorni fa, ho pensato di fare questa mini recensione/migliorepisodioperstagione sulla serie che ha portato Patrick Stewart ad essere osannato da molti come il miglior capitano del brand (cosa su cui non sono d'accordo. Miglior attore di tutte le serie di sicuro, ma come miglior capitano, attendo di vedere Deep Space 9 prima di dare un'opinione).


3 agosto 2014

PdS - Sector 9

Era un martedi..
Era un martedi quando cominciò tutto. Niente fulmini e diluvi vari, niente tempeste di fuoco o mostri giganteschi mandati da qualche divinità per mangiarci tutti. No, niente di così astruso e difficilmente realizzabile. No, è bastato un bottone.
Un semplice bottone rosso. Uno di quei piccoli bottoni rossi, chiusi in una teca di vetro sul muro, quelli con accanto la scritta: 'rompere in caso di estrema necessità' o cose simili.
Sopra alla scritta e al bottone risiedeva un cartello con una lista di numeri e dati e in fondo a tutto ciò, una frase in maiuscolo colpì la mente dello scienziato: 'GIORNI SENZA INCIDENTI' con vicino una lavagnetta nera con scritto 3567 in gesso.
Alzò la mano destra, sospirò, cancellò il numero, prese il gessetto li a fianco e scrisse 0 sulla lavagnetta. Si girò e si avviò per tornare alla sua postazione.
Marco, come enunciava anche la targhetta che aveva sulla tasca sinistra del suo camice, era il nome dello scienziato. Dall'aspetto non lo si poteva considerare il classico topo di laboratorio: era infatti più alto dei suoi colleghi, robusto di costituzione, ben sistemato a livello fisico, come a dimostrare un passato da giocatore di rugby; di carnagione chiara e con un ciuffo rosso che soffiò verso l'alto per spostarlo dai grossi occhiali di legno che coprivano i suoi occhi verdi.
Occhi che ora stavano osservando la stanza per localizzare il suo "piccolo angolo di pace".


CONTINUA ?

1 agosto 2014

PdS - G414

La pioggia.
Lenta iniziò a colpirle il volto. Quel volto già squarciato dalle lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi.
"TU NON SEI VIVA!"
Una frase.
"TU NON SEI UNA PERSONA!"
Una serie di parole le rimbombavano nella testa.
"IO TI HO DATO LA VITA!"
Quelle parole. Quelle maledette parole.
"IO HO IL SACROSANTO DIRITTO DI TOGLIERTELA!"
La pioggia si fece più forte. Quasi a rappresentare lo stato d'animo di lei. Le sue mani. Non riusciva a muoverle. Fremevano per muoversi ma non riusciva nemmeno ad aprirle. Abbassò la testa e vide il volto di lui. Non capiva. Non capiva come mai non si muovesse. Come mai non parlasse. Come mai non chiudesse gli occhi.
La pioggia è vita.
Ma la pioggia è anche morte.
La sua testa. Non riusciva a spostarla. Tentò di girarla. Non ci riuscì.
Sentiva la fine avvicinarsi. La sua fine.
Sentì un cigolio, spostò lo sguardo, non vide altro che nebbia. Le lacrime si facevano sempre più copiose. Non riusciva a capire cosa le stesse succedendo. Sentì un altro cigolio. Iniziò a percepire un ticchettio. Cercò di parlare, nonostante non avesse mai potuto parlare.
"41UT0!"
Cercò di urlare.
"41UT4T3M1!"
Ciò che i suoi occhi vedevano si stava trasformando in una macchia scura. Sentì un altro cigolio. Il ticchettio si fece sempre più forte. Le macchie sempre più scure.
"Il tuo nome è G414"
Una frase le tornò in mente. Sentì un cigolio. A seguire un tonfo. Non riuscì a capire cosa fosse. Il ticchettio rallentò.
"Benvenuta al mondo"
Velocemente agitò gli occhi, senza nessun risultato.
"Sei come una figlia per me"
Ormai vedeva solamente una macchia informe di nero.
"E anche per tutti loro"
Il ticchettio si fermò.